Scoperto il killer dei tumori grazie alla ricerca scientifica

Già testata una molecola in grado di riconoscere le cellule tumorali e di provocarne la morte

Scoperto il killer dei tumori grazie alla ricerca scientifica
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Scoperto il killer dei tumori! Speranze e ottimismo per la prevenzione tumorale e per i malati di cancro: grazie alla ricerca, finanziata lodevolmente anche da molte iniziative benefiche, un team di luminari della scienza ha scovato una molecola in grado di attaccare e uccidere solamente le cellule tumorali. Già ribattezzata (con un tocco di enfasi) «molecola-killer» è una specie di manciata di atomi (molecola biatomica, triatomica ecc.) che quando entra in contatto con le cellule «cattive» ovvero cancerose ne provoca il malfunzionamento. Le fa in qualche modo «impazzire» fino alla loro spontanea auto-distruzione.

Scoperto il killer dei tumori

Il risultato, già testato e davvero notevole, è stato ottenuto grazie a uno studio italo-tedesco coordinato dall’Università di Padova registrato come «Mitochondrial ion channel selectively kills tumor cells in vivo» e pubblicato sulla prestigiosa rivista Cancer Cell. La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricercatori italiani (fra cui i professori Ildiko Szabo, Cristina Paradisi e Gianpietro Semenzato) con il contributo di Associazione italiana ricerca sul cancro, Ministero della pubblica istruzione e Regione Veneto.

Entusiasmo nella comunità scientifica

Tecnicamente, anche se il discorso è un po’ medico e «difficile», queste molecole bloccano il funzionamento del canale ionico classificato come Kv1.3 provocando l’alterazione dei mitocondri: ciò causa la rapida ossidazione delle cellule cancerose risparmiando però le cellule sane. In pratica, la molecola-killer «riconosce» le cellule cancerose e attacca solo quelle, facendole in qualche modo... ammalare e provocandone la morte per ossidazione. Uau! I commenti sono per forza entusiastici anche a livello di comunità scientifica. Anche perché i test effettuati dimostrano la validità di questo rimedio persino in casi in cui il tumore resisteva ai tradizionali attacchi di chemioterapia. Particolare efficacia è stata riscontrata nei casi di leucemia cronica, una delle malattie del sangue più diffuse nel mondo occidentale.

Da scoperta a routine

Ottimi risultati anche per quanto riguarda i tumori del pancreas e della pelle (melanoma). In entrambi i casi è stata osservata una significativa riduzione del volume tumorale (rispettivamente del 90% e del 60%), senza alcun effetto collaterale. In particolare negli esperimenti di laboratorio è stata preservata la funzionalità cardiaca e immunitaria che sono spesso compromesse in seguito alle cure con la chemioterapia. Insomma, si tratta di una notizia davvero ottima. Ma il passaggio da «scoperta» scientifica a «routine» curativa non sarà immediato. Le case farmaceutiche dovranno attrezzarsi e aggiornare i propri standard produttivi (oltre che aggiudicarsi i brevetti). Però la strada è tracciata: le patologie tumorali leucemiche, pancreatiche ed epidermiche potrebbero ormai avere le ore contate.

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