"Uomo confuso": il libro di Carlo Vilardo presentato al circolo Arci

Un volume uscito per la Attucci editore scritto da un impiegato 55enne di Carmignano in un momento in cui non aveva lavoro e rifletteva sulla crisi economica della provincia pratese. 

"Uomo confuso": il libro di Carlo Vilardo presentato al circolo Arci
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Uomo Confuso è il volume uscito per la Attucci editore scritto da Carlo Vilardo, impiegato 55enne di Carmignano in un momento in cui non aveva lavoro e rifletteva sulla crisi economica della provincia pratese.

"Uomo confuso"

Verrà presentato domenica 20 ottobre alle 17.30 al circolo Arci 29 Martiri di Figline di Prato il libro scritto da Vilardo.

«Sono nato e cresciuto a Carmignano, sto proprio in centro – spiega Carlo – sono un impiegato ma per un certo periodo della mia vita sono stato disoccupato per un lungo periodo. Sono stati periodi difficili, avevo tanto tempo libero da occupare e allora siccome senza fare niente non ci posso stare mi sono messo a scrivere per dare un senso a quelle giornate. E così ho iniziato con piccoli aforismi e poesiole».

La riflessione

Parole che in realtà portano il lettore in un vero e proprio viaggio. Un momento di riflessione ma in cui si cerca anche di portare il lettore al divertimento, senza appesantire troppo una situazione già di per sé difficile, come la crisi economica che la famiglia italiana e quella pratese in particolare ha vissuto e spesso ancora oggi sta vivendo.
Il libro, «Uomo confuso» è stato pubblicato nel 2015.

Il libro

Non poesie, romanzi o ricerca storica stavolta come è nelle corde più consuete dell’editore, ma una raccolta di solleticanti aforismi, riflessioni e brevi poesie basate su giochi di parole, caratterizzate da uno stile ironico e pungente, che rende la lettura di questo libro molto piacevole ed interessante, divertendo chi si trova a sfogliare le sue pagine. «Sono un poeta? – scrive l’autore parlando di sé – Non sono un poeta. Allora cosa sono? Non sono uno scrittore. Cosa sono allora? Ripensandoci. Mentre scrivo sto chino, quindi sono uno scribacchino. Ripensandoci bene. Mentre scrivo sto sì chino, ma scrivo con le mani, quindi sono un amanuense. Trascrivo gli ordini della mente. Ah, ecco cosa sono. Sono lo scrivano del pensiero».

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