Fratelli d'Italia di Serravalle: "Giusta l'ordinanza del sindaco, ma perché le spese delle analisi ricadono sui cittadini?"
FdI difende l'operato di Lunardi: "Riteniamo però che le spese del monitoraggio delle acque dei pozzi, dell'allaccio all’acquedotto comunale e dei contenitori provvisori non debbano ricadere sul Comune".

"Sul tema dei pozzi contaminati da cloruro di vinile nella zona di Ponte Stella siamo intervenuti più volte, anche recentemente, per richiamare tutti gli attori coinvolti nelle indagini sull'inquinamento – Regione, ARPAT e ASL- ai loro propri compiti e alle loro proprie responsabilità al fine di poter ottenere presto risposte certe e definitive. Ribadiamo ancora che i cittadini, comprensibilmente preoccupati, hanno diritto di essere costantemente informati a tutela della loro sicurezza e salute". E' l'inizio dell'intervento di Stefano Agostini, Patrizia La Pietra, consiglieri comunale FdI e Elena Bardelli, portavoce Comunale FdI di Serravalle Pistoiese.
"Lunardi intervenuto tempestivamente"
"Il sindaco, quale responsabile ultimo dell’igiene e della sanità pubblica, è tempestivamente intervenuto con una serie di ordinanze, a partire da gennaio 2019, per cercare di limitare, mediante determinate misure, i rischi e i pericoli legati alla contaminazione delle acque nell'area che ė stata circoscritta in seguito ai primi controlli.
Condividiamo i provvedimenti adottati da Lunardi nell'ultima ordinanza emanata: è necessario che i residenti compresi nella zona delimitata non attingano l’acqua dai loro pozzi per l'uso domestico se non dopo essersi accertati mediante analisi periodiche del giudizio di qualità e della loro idoneità d'uso; si rende obbligatorio e urgente in questo frangente l'allaccio alla rete idrica pubblica per l’approvvigionamento di acqua; è importante che in attesa dell'allaccio i cittadini provvedano a dotare le loro abitazioni o imprese di acqua potabile mediante cisterna fissa e mobile.
Riteniamo però che le spese del monitoraggio delle acque dei pozzi, dell'allaccio all’acquedotto comunale e dei contenitori provvisori non debbano ricadano sui cittadini: non hanno nessuna colpa infatti se la zona dove hanno scelto di abitare o iniziare le attività commerciali si è rivelata altamente contaminata. Non è giusto che oltre ai disagi dovuti all'inquinamento, al fine di tutelare la propria salute debbano accollarsi anche gli oneri dei provvedimenti adottati dall'amministrazione. Ė il comune, secondo noi, che dovrebbe farsi carico di queste spese, rivalendosi poi sul soggetto responsabile dell'inquinamento, che dovrà risarcire anche i danni procurati all’ambiente e alla popolazione.
L'intento non è quello di criticare, ma di offrire il nostro fattivo contributo all’operato della giunta comunale, a cui rinnoviamo il nostro sostegno e la nostra fiducia".
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