Fallimento “Vivai Sandro Bruschi”: all’asta quasi 11 milioni di euro di beni

Il caso nel mondo del vivaismo pistoiese.

Fallimento “Vivai Sandro Bruschi”: all’asta quasi 11 milioni di euro di beni
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La vicenda approfondita sul Giornale di Pistoia e della Valdinievole lo scorso 24 gennaio riporta il caso del mondo del viviaismo.

Fallimento “Vivai Sandro Bruschi”

C’è un numero, 10 milioni e 640 mila euro, ed una data: 17 aprile.
E’ quello il momento in cui potrebbe iniziare a prendere una nuova piega la vicenda del fallimento della “Vivai Sandro Bruschi”, avvenuta nell’ottobre 2018 con pronunciamento della Corte d’Appello di Firenze che aveva accolto l’istanza portata avanti da una decina di creditori della stessa azienda vivaistica finita al centro di un caso che ha avuto eco anche su scala nazionale e che, come riferito più volte da esponenti di quello stesso mondo, ha rappresentato un punto di svolta fondamentale – purtroppo in negativo – per l’immagine del settore e per il modo di fare affari.
E’ arrivato, infatti, a conclusione il lavoro dei due co-curatori fallimentari che erano stati designati dal Tribunale di Pistoia nelle persone di Olimpia Banci, con attività proprio in città, e Nino Maffia, con sede del proprio studio a Massa e Cozzile, che hanno impiegato più di un anno e mezzo, assieme all’aiuto di altri professionisti impegnati nelle varie perizie, ad andare a quantificare tutti i vari beni che dovevano essere messi all’asta.

L’asta

Arrivando, adesso, alla cifra che all’incirca veniva vantata da parte di numerosi fornitori, sia di Pistoia ma anche di tutta Italia, mentre i crediti nei confronti delle banche ammontavano a quasi 13 milioni di euro.
I lotti all’asta
Ne sono stati individuati due distinti che riguardano i beni, mobili ed immobili, dei vivai in dotazione a “Bruschi” a Pistoia ed a Migliarino.
Sul versante pistoiese, che fa parte del “Lotto 1”, c’è la struttura di via Pieve a Celle con agriturismo, fabbricati e terreni adibiti a vivai oltre che beni mobili e impianti di irrigazione e fertiirrigazione nella località “Orso” (che si vede nella foto grande a corredo della doppia pagina, ndr). Unitamente a questa si parla, poi, dei vivai in via Nuova di Castellare e quelli di via Croce di Badia a Badia a Pacciana, i terreni di via Capanne Vecchie a San Pierino Casa al Vescovo, quello di via Sant’Alessio nella zona delle Fornaci. Il lotto, però, riguarda anche altri comuni come via Corticella a Quarrata e via Ponte Stella a Serravalle Pistoiese. Per tutti questi beni il valore di cessione del ramo d’azienda è stato stimato in 7 milioni e 130mila euro.
Nel “Lotto 2”, invece, c’è tutto quel che riguarda i possedimenti che “Vivai Sandro Bruschi” aveva a Migliarino Pisano: terreni e fabbricati in via Vecchia Pietrasantina e via delle Catene nel territorio di San Giuliano Terme, sia “lato Mare” che “lato Monte” per una stima valutata in 3 milioni e 510 mila euro. La somma, appunto, ci riporta ai 10 milioni e 640mila euro citati in apertura dell’articolo.

Partecipare all’asta

La procedura è già pronta e riguarda qualunque soggetto, persona fisica, ente o società che sia interessato all’acquisto. Sul pagamento dei rami d’azienda è stata individuata una cauzione da depositare al momento della presentazione dell’offerta pari a 500mila euro per quanto concerne il “Lotto 1” e di 250mila euro per il “Lotto 2”.
La documentazione dovrà essere consegnata entro le ore 12 del 16 aprile presso lo studio della curatrice fallimentare Olimpia Banci a Pistoia e le buste saranno aperte il giorno successivo.
Se ci sarà, agli atti, una sola offerta la gara verrà dichiarata chiusa mentre con più offerte si passerà a rilanci di 50mila euro per il “Lotto 1” e di 30mila euro per il “Lotto 2”. Una volta definito il vincitore, poi, l’acquisto non sarà immediato perché è stato comunicato che il rogito notarile non potrà tenersi prima del 2 marzo 2021. Il tutto, ovviamente, al netto che qualcuno già in questa prima fase si presenti: altrimenti tutto verrà rimandato ad una successiva asta con un ribasso da quantificare.

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