La Corte dei Conti condanna il sindaco di Pescia Oreste Giurlani

Il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, è stato condannato a pagare 881.000 euro dalla Corte dei Conti. "Bisogna rispettare le sentenze, i legali al lavoro per l'appello".

La Corte dei Conti condanna il sindaco di Pescia Oreste Giurlani
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Importante sentenza di primo grado da parte della Corte dei Conti nei confronti del sindaco di Pescia, Oreste Giurlani: il primo cittadino, infatti, è stato condannato a pagare 881.000 euro da risarcire all’Uncem per mancato versamento di contributi Inps. Giurlani è stato a capo dell’Unione dei Comuni Montani della Toscana dal 2005 al giugno 2016.

La reazioni di Oreste Giurlani alla condanna in primo grado

Il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, commenta le notizie apparse sulla stampa sulla sentenza della Corte dei Conti. Ricordiamo che, su questa vicenda relativa agli stessi fatti commessi – come evidenziato dall’accusa – fra il 2011 ed il 2016, è in corso anche un procedimento penale a Firenze con la prima udienza utile fissata per il prossimo 3 ottobre.

“Le sentenze si rispettano anche quando – come quella della Corte dei Conti che mi ha riguardato – non si condividono. Sono fiducioso che in secondo grado la sentenza venga riformata ed i miei legali stanno già lavorando all’appello. Sono convinto che in secondo grado emergerà la mia mancanza di responsabilità, anche perché ci sono degli elementi oggettivi che saranno certamente valutati da chi avrà il compito di farlo. Si tratta di una vicenda che ha già avuto un epilogo positivo a mio favore in ambito penale, con una assoluzione. Il percorso amministrativo giunge con un differimento di tempi e arriva ora a formulare una sentenza che, a mio avviso, non tiene in dovuto conto che la rateizzazione da parte dell’Inps dei contributi che erano saltati è stata perfettamente aderente alle normative e accettata e concessa da parte dell’istituto di previdenza.

A ulteriore riprova c’è il Durc, documento rilasciato dalla stessa Inps in data 15 Luglio 2016 e che non è stato tenuto conto dalla Corte dei Conti per la sentenza di primo grado , ovvero poco tempo prima che io lasciassi la presidenza, che attesta che l’Uncem, in quella data, risulta essere in regola nei confronti di Inps e Inail. Quello che è successo dopo, non lo posso certamente sapere.

E’ importante sottolineare che, in ogni caso, niente è stato nascosto. I procedimenti aperti sono quelli per i quali sono stato rinviato a giudizio e lo abbiamo sempre detto a tutti, mentre quello che riguarda i contributi Inps oggetto della sentenza della Corte dei Conti, a livello penale si è chiuso nel gennaio 2018 con la mia assoluzione”.

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