C'era la mitica discoteca Concorde

Nostalgia per la discoteca di Chiesina che faceva sognare i giovani negli anni Ottanta.

C'era la mitica discoteca Concorde
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«Benvenuti a bordo del Concorde, il comandante vi augura buon viaggio»

C’era la mitica discoteca Concorde

«Benvenuti a bordo del Concorde, il comandante vi augura buon viaggio». Con queste parole la voce di Patrizia Pancaldi risuonava all’interno della sala, da quel momento in poi la musica sarebbe stata la protagonista indiscussa della notte. Se avete vissuto la vostra adolescenza negli anni 80 o 90 questo jingle vi riporterà in un attimo indietro nel tempo. Gli anni d’oro del Concorde, per molti ragazzi che si sono scatenati sulle sue piste da ballo, rappresentano la stagione più spensierata e ricca di divertimento. In una sua celebre intervista, Nino Trinciavelli, lo storico proprietario del locale aveva dichiarato: «Concorde significa volare sopra le preoccupazioni, le ansie, lo stress che attanaglia a qualsiasi età. Concorde significa imbarcarsi per un viaggio nella dimensione dal divertimento assicurato».

Il tempio del divertimento

L’affetto verso il tempio del divertimento non si esaurisce nemmeno dopo quasi venti anni dalla sua chiusura, il mito resta nel cuore di quel popolo della notte che Trinciavelli ha fatto innamorare. Nel 2009 è stato creato un gruppo Facebook «Quelli della discoteca Concorde anni 80/90» dall’idea, velata da una romantica nostalgia, di Jerome Mimmo. «Prima con il gruppo Facebook, e ora con le serate Dj Tour discoteca Concorde -ha raccontato Jerome- vogliamo onorare al meglio il locale che ha segnato un’epoca. Il 28 maggio 2011 abbiamo organizzato il primo Remember Concorde, davanti al locale a cui ha partecipato anche il patron Nino insieme alla sua famiglia». Sul palco si sono visti molti personaggi storici del Concorde, in primis Massimo Dj Bani che ha fatto ballare le tantissime persone che hanno partecipato all’evento per rivivere per una sera quei momenti indimenticabili. Il presentatore, Maurizio Zini, ha chiamato sul palco l’intera famiglia Trinciavelli, Nino commosso, al fianco dell’inseparabile Fosca, ha scherzato ancora una volta con il suo pubblico: “Bimbi boni, bimbi belli, è arrivato il Trinciavelli”.

La storia

La storia del Concorde nasce alla fine degli anni settanta quando Nino, insieme alla moglie Fosca, decise di costruire una mega discoteca al posto dello storico «Dancing Verdi», dove si erano conosciuti. Il Concorde «decolla» per la prima volta il 30 dicembre del 1978. Tre sale per una capienza complessiva di oltre tremila persone, nasce così la discoteca più grande della Toscana. Ma Nino non si ferma mai, vuole essere sempre all’avanguardia e così in pochi anni i numeri aumentano vertiginosamente: 4800 metri quadrati di superficie per sette piste, sette bar e generi musicali che spaziano dal liscio al funky house. Un successo strepitoso che si deve anche alla gestione a conduzione familiare, oltre a Nino e alla moglie Fosca ci lavoravano anche le figlie, Catia e Ambra, e il cognato Mario Cortesi. Un clima familiare che accoglieva ragazzi provenienti da ogni parte della Toscana e non solo. «Ci facevamo 60 km il sabato e 60 la domenica -ha raccontato un membro del gruppo Facebook- non in macchina, ma con il cinquantino. Acqua, vento, freddo, niente poteva fermarci. Avevamo discoteche a 5 minuti di strada, ma il Concorde era l’unica meta».

I gruppi e gli artisti di rilievo

I gruppi e gli artisti di rilievo, sia a livello nazionale sia internazionale, degli anni 80 e 90 sono passati da via Vittorio Veneto a Chiesina Uzzanese. Da Adriano Celentano a Fred Bongusto, passando per i Pooh, i Nomadi e i divi di «Beverly Hills», fino ad arrivare ai primi protagonisti del Grande Fratello. In consolle della Awa, Ariel, Senior, Spazial, Tornado, Embarque e Discovery, questi i nomi delle conosciutissime sette piste, si sono alternati i più grandi disc jockey, tra cui Michele Lopez e Charlie Sanguemisto, Massimo dj Bani, Jackie dj (Giacomo Pagni), Alex Berti, Flying dj (Stefano Matteoli), dj Ringo, dj Berger (Luca Orsi) e Marco Bresciani. Il venerdì, il sabato e la domenica, a partire dalle ore 9 di sera, davanti al Concorde si formavano lunghe file. Le stesse file che all’ora di chiusura si creavano davanti all’ambulante che faceva le patatine fritte davanti alla discoteca. «Tutti si fermavano -ha ricordato Jerome- perché le patatine del Concorde, come le chiamavamo noi, erano buonissime. Anche perché ai tempi era l’unico chiosco a fare questo tipo di servizio».

Sul gruppo Facebook il ricordo di tanti

Sul gruppo Facebook in molti ricordano l’appuntamento abituale con gli amici alle 14 davanti al locale la domenica pomeriggio. Dalle due alle sette e mezzo il locale era dedicato ai più piccoli, per coloro che avevano un’età compresa tra i quattordici e i sedici anni era il massimo poter entrare nel tempio del divertimento degli adulti. Oltre al patron, nella memoria di molti adolescenti dell’epoca sono rimasti alcuni personaggi simbolo del Concorde, come per esempio il tuttofare Fulvio, soprannominato «Il biondo», oppure la storica barista Carla Maria Pellegrini, sorella di dj Ringo, che ha lavorato ai banconi per ben 21 anni.
Nel 2001, dopo 23 anni di divertimento, lo storico locale passò nelle mani dell’imprenditore Mario Marianelli, il gruppo di Santa Croce sull’Arno era già proprietario di altri due famosi locali da ballo: il Don Carlos e l’Ecò Dancing in provincia di Lucca. Poco dopo la mitica discoteca di Chiesina Uzzanese chiuse i battenti, da quel momento, l’immobile abbandonato è stato al centro della cronaca. Tutte le amministrazioni si sono occupate del problema ex Concorde ma un progetto di riqualificazione non è mai partito. Con la morte di Nino Trinciavelli nel 2014 se ne è andato anche l’ultimo pezzo di questa incredibile storia. Colui che ha trasformato una sala da ballo nel locale per eccellenza della Valdinievole portando sul palco i grandi nomi della musica e dello spettacolo è rimasto nel cuore di tutti quei giovani che affollavano le piste della sua creatura. Il Concorde ha effettuato l’ultimo «volo» nel 2001 ma per molti nostalgici il viaggio non si è ancora fermato.

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