Alival, la proprietà non si presenta al tavolo: Comportamento gravissimo
Dura condanna da parte della Regione Toscana del comportamento di Lactalis

Un comportamento gravissimo che denota mancanza di rispetto verso lavoratrici, lavoratori e istituzioni. E rappresenta una ferita profonda nella storia recente delle vertenze occupazionali della Toscana. È il giudizio duro della Regione sull’assenza della proprietà alla prima riunione del tavolo sulla questione Alival, che si è svolta nel pomeriggio.
Il tavolo
Il gruppo Castelli, controllato dalla multinazionale Lactalis, nel giorno della scorsa Pasquetta ha annunciato la chiusura degli stabilimenti italiani sia in Toscana, a Ponte Buggianese in Valdinievole (oltre ad alcuni esuberi nel sito di Santa Rita di Cinigiano in prvincia di Grosseto), sia in Calabria, comunicando il licenziamento a tutti i dipendenti. In Toscana la vicenda riguarda il destino di oltre 80 famiglie.
Alla riunione del tavolo erano presenti le Rsu, i livelli regionali e provinciali di tutte le organizzazioni sindacali, i sindaci dei due comuni toscani coinvolti, e, per la Regione, il consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente Giani Valerio Fabiani, l’assessora al lavoro Alessandra Nardini, nonché l’Unità di crisi regionale e Arti. È la prima volta in una vertenza che la proprietà, adducendo motivazioni pretestuose, non si presenta al tavolo regionale - sottolinea Fabiani, che assieme all’assessora Nardini si dicono - esterrefatti per questo atteggiamento.
I rappresentanti dell’Amministrazione regionale ribadiscono che la chiusura dei siti e i licenziamenti vanno evitati. Strumenti e alternative per scongiurare l’esito peggiore della vertenza ci sono – afferma l’assessora Nardini - e anche per questo abbiamo rinnovato all’azienda l’invito a presentarsi al confronto.
Inoltre, secondo Nardini e Fabiani, l’impatto della vertenza su territori di due diverse Regioni rende sempre più opportuno e urgente l’apertura di una tavolo da parte del Ministero dello sviluppo economico. Infine, l’assessora Nardini si è presa l’impegno di avviare contatti anche con la Regione Calabria affinché si possa percorrere insieme una percorso comune verso una soluzione positiva della vicenda.